STORIA DI RAFFAELLA….QUESTO NON È UN APPELLO, MA UN INCORAGGIAMENTO A NON MOLLARE MAI…

Salve a tutti, dopo un paio di anni sono nuovamente qui a far parte di questo meraviglioso gruppo. Oggi rispetto ad ieri ho una ricchezza in più: il 16 maggio scorso ho conosciuto la mia mamma naturale. Dopo 4 anni di attesa, il Tribunale di Palermo mi ha comunicato la revoca dell’anonimato! Vi scrivo cari amici non solo per condividere un’Emozione inesprimibile ma soprattutto per dirVi di non arrendervi, non fatelo mai, andate oltre le apparenze. Sapete a Giugno scorso il Tribunale mi aveva convocato per darmi la più dolorosa delle notizie: sua madre non ha revocato l’anonimato! Il dolore che provavo annebbiava ogni mio senso, mi sentivo strappare dentro, perchè mi abbandonavi per la seconda volta, mi dicevo. Qualche mese prima di quel giugno 2021, avevo conosciuto Roberto Continisio, avvocato di Napoli esperto di accesso alle origini e stante la lungaggine del Tribunale di Palermo, lo contattai. E’ stato l’incontro più “fortunato” della mia vita. Mi chiese di scrivere una lettera che gli operatori avrebbero letto a mia madre durante l’interpello, era un modo meno freddo per conoscersi, per presentarsi ad una donna che magari aveva messo dentro un cassetto il ricordo della figlia partorita 54 anni fa. Roberto mi chiese pure se ero disposta a firmare un impegno alla riservatezza con il quale si “tranquillizzava” la madre biologica che l’incontro, la conoscenza sarebbero avvenuti per gradi solo e qualora lo desiderasse. Un avvocato/poeta che vede nelle nostre travagliate mamme naturali donne da tutelare, da accompagnare, da comprendere. Bene, malgrado tutto ciò, mi viene detto che mia madre non voleva conoscermi. Sembrava tutto finito, ed invece la svolta: il mio avvocato chiede il rinnovo di interpello, quindi, un secondo interpello, sostenendo a motivazione della richiesta che nel primo nè la lettera nè l’impegno alla riservatezza erano stati letti a mia madre. Ebbene il Tribunale accetta di fare un nuovo interpello, mamma ad aprile scorso revoca l’anonimato, dopo aver ascoltato dalla voce dell’assistente sociale le parole scritte per Lei da Sua figlia Raffaela! Mamma risiede in una struttura di Nizza Monferrato nella quale mi sono recata il 16 maggio. Ero stata preparata sulla fragilità psichica di mamma, mille discorsi, mille avvertenze, “nessun contatto fisico” mi si raccomandava, ma quando quella mattina quella piccola donnina di 78 anni incrociò il mio sguardo chiedendomi “Te sei Raffaela” ed io le risposi “Sì sono io”, ogni muro crollò, mi buttò le braccia al collo dicendomi “ti prego perdonami”. Da quel giorno, non ci siamo più lasciate, la chiamo ogni giorno alle 17, la distanza è tanta, io vivo a Palermo. A luglio, per il mio compleanno, andrò da lei, stavolta con un’altra donna speciale: la mia mamma adottiva, grande sostenitrice di questa ricerca. Immaginate Amici, per la prima volta, in 54 anni non dovrò chiedermi se mi sta pensando perchè sarò con Lei, sarò con entrambe le mie due Mamme! Da quel 16 maggio, è come se fossi rinata, quel buco nero è stato colmato, anche il mi nome che credevo fosse stato dato dall’IPAI di Torino, è invece stato scelto da mia madre perchè era il nome di mia nonna. E’ una bella storia d’Amore, un amore che ha restituito l’eternità sia a mia madre che a me. Ora comprendete bene perchè vi esorto a non arrenderVi anche quando le porte sono sbattute in faccia, sapeste quante volte mi è stato chiesto “ma è certa di voler andare avanti” o mi si diceva che con mamma, per la sua fragilità, non avrei potuto instaurare alcun rapporto, ed invece abbiamo trovato un linguaggio tutto nostro, noi ci siamo riconosciute perchè abbiamo ricordato la nostra relazione d’amore quando ho vissuto in Lei per nove mesi…..

1 commento su “STORIA DI RAFFAELLA….QUESTO NON È UN APPELLO, MA UN INCORAGGIAMENTO A NON MOLLARE MAI…”

  1. Cara Raffaella, la tua storia mi ha fatto commuovere tantissimo. Sei stata bravissima a perseguire il tuo sogno e a renderlo reale. Volli, sempre volli, fortissimamente volli. Così diceva Vittorio Alfieri e tu sei l’immagine di quelle frasi. Io sto cercando notizie della mia sorellina dichiarata morta cinque minuti dopo la nascita nel lontano 1959. Lo faccio per mia mamma che non ha mai avuto notizie di cosa sia successo all’Ospedale Sant’Anna di Torino. La mamma è veramente la persona più importante del mondo e chi non lo capisce…
    Ciao Raffaella,
    Luisa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *