“Il suo appello sta facendo il giro dello Stivale dopo essere apparso su Fanpage. La maddalonese Vincenza P.., oggi 43enne, racconta una struggente storia accaduta 26 anni fa quando lei, appena 16enne, diede alla luce una piccola neonata che, racconta, le fu strappata con l’inganno dai suoi stessi familiari che le fecero credere fosse morta. ‘Doveva chiamarsi Fabiola, avevo comprato tutto il necessario, nonostante avessi vissuto – ha dichiarato – isolata per mesi senza poter vedere nessuno neanche il futuro padre della bambina. Appena partorito ebbi modo di vederla ma dopo poco mi dissero che era morta e mi fecero firmare dei documenti facendomi credere che fossero per la morte della bimba, invece si trattava di un certificazione di ‘parto in anonimato’ con cui dichiaravo di non riconoscere mia figlia’. L’espisodio risale al 23 giugno del 1992 presso la casa di cura Villa dei Fiori a Mugnano, e Vincenza, che oggi non abita più a Maddaloni, non si da pace. ‘Sono stata per mesi imbottita di farmaci – prosegue il racconto – e ho saputo della verità solo sei mesi dopo quando ho ascoltato una conversazione telefonica tra alcuni miei familiari che dicevano che la bimba era stata adottata’. La legge in questo caso non ammette ripensamenti per chi compie questa scelta, pur essendo la madre biologica non ha più alcun diritto. Ha tentato anche di recuperare informazioni in quella clinica ma non ci è riuscita. Oggi ha una sua famiglia e afferma che se avesse la possibilità vorrebbe rincontrarla, non per rovinarle la vita ma solo per farle sapere che non è stata lei ad abbandonarla. La sta cercando da mesi anche attraverso la popolarissima pagina Facebook ‘Ti cerco’ in cui vengono trattati casi di questo tipo’.”
Cavolo, io sto cercando mia madre naturale e sono nato in quell’ospedale, peccato però che sono nato nel 1982. 10 anni prima.. chissà che non ci sia un collegamento..